Dramione

Dramione

venerdì 9 dicembre 2011

Cliché... o Casché?

A cura di Venenum e LyliRose

E’ una domanda che molti autori, compresa io, dovrebbero farsi. Perché la differenza tra cliché e casché è labile.
Nel gruppo Blue Ladies abbiamo chiesto quali sono i vostri cliché preferiti e quali, invece, vi esasperano, non vi piacciono affatto.
La verità è che possiamo reinventarli. Possiamo scegliere di usarli o accantonarli.
E noi siamo lì, tra tempeste e burrasche, a chiederci: “La pozione? L’hanno già utilizzata in cento. Sesso nella stanza delle necessità? No, no, meglio di no. Se solo i muri potessero cantare! Ma se lo facessi diverso?”.
Qui cadiamo.
E’ bello poter pensare di cambiare la legge del cliché.
Possiamo personalizzarla, però. Possiamo renderla nostra.
Perché, ammettiamolo, quanti di noi hanno bramato di far ritrovare Draco e Hermione in situazioni già sfruttate, ma aggiungendo un pizzico della nostra fantasia?
Io sono una lettrice di Dramione da un anno, ne ho viste di cotte e di crude, e spesso mi sono ritrovata a leggere storie che assomigliavano ad altre storie. Non per lo stile, ci mancherebbe, ma per quel cliché che si intrufola nella nostra mente: preme per uscire, per essere trasferito su carta.
Preme per farci cadere.
In dodici articoli vi daremo la possibilità di evitarli, ne discuteremo e cercheremo di evitare il casché, per votarci al cliché puro.
Di seguito vi riporterò le mie risposte alle domande.
Io, lo confesso, non ho un cliché preferito. Sono una autrice e una lettrice che va molto a naso, che difficilmente si lascia atterrire dal cliché, perché, appunto, mi piace esplorare la diversa introspezione delle storie.
Però, se dovessi sceglierne uno, direi che adoro i balli – che non necessariamente si devono svolgere a Hogwarts.
Mi è affine questo modo di approcciarli, anche se non l’ho mai utilizzato come autrice: perché ogni cliché, attenzione, va trattato con il massimo rispetto. Deve essere approfondito.
Quello che, invece, mi rende piuttosto nervosa, è il cliché del Draco che con uno sguardo ha l’abilissima – e pertanto indubbia – capacità di fornicare con i tre quarti di Hogwarts, tranne i Grifondoro, loro sono agnelli.
(Eh? Aggiungerei io, quelle povere ragazze non sono mica condannate a essere monache di clausura!)
Ma vediamo di approfondirli per bene, per capire quale dei due, in realtà, è davvero una piaga della coppia.

  1.          Il ballo. E’ romantico, non credete? Ma in una storia dove l’IC comanda, come tentare di rendere questo cliché abbastanza interessante? Ci sarebbe anche da dire che a Hogwarts non si danno balli o feste, a parte occasioni rare.  Per questo prima vi dicevo di usarlo con estrema attenzione. Una delle fan fiction che ha usato questo cliché in maniera superba è certamente “Il ballo del giglio” di Lady Kirahm. L’espediente del ballo si è rivelato fondamentale per la trama e per l’avvicinamento. Ma non solo: la fan fiction ruota attorno a questo bellissimo cliché, che l’autrice ha reso perfetto e personalizzato, come dicevo prima. Quindi sì, diamo il via al ballo, ma soprattutto all’originalità, evitando il casché, che è pure tremendo, e valorizzando la Dramione.
  2.       Draco: Dio del sesso o codardo Mangiamorte? Questo espediente, secondo parere unanime, è molto sfruttato dalle adolescenti, che in Draco vedono quella parte oscura a cui tutte anelano nei sogni proibiti. Il mio parere è che questo non è solo un cliché, ma anche una caratteristica che in Draco, nei libri della Rowling, non abbiamo mai visto. Quindi, chiunque voglia utilizzarlo, saprà già in partenza di dover segnalare l’OOC. Il che non è un male, ma soltanto una visione che cambia di autrice in autrice; ognuno può sviluppare e rendere un personaggio preferito come più gli aggrada, senza doversi giustificare. Semplicemente dovrebbe spendere tutte le energie a far comprendere ai lettori come mai Draco sente spesso il bisogno di rifugiarsi nel letto delle ragazze – Mezzosangue, Purosangue o Babbane che siano, l’importante è specificare, rendere chiaro il punto di rottura del suo consueto carattere. In questo caso mi sento di segnalare una storia eccelsa, che sicuramente farà riflettere molti di voi: “The Libertine” di Starfi mette in risalto tutto ciò che nelle fan fiction non va, e lo fa in modo assolutamente geniale.

Di Venenum


Hermione: Angelo o Demonio?

La Dramione è di certo una delle più intriganti storie che possano essere raccontate, almeno per noi. Quando una nuova autrice inizia la sua avventura di composizione di solito si butta con ardore sulla caratterizzazione dei personaggi e sulla stesura di una trama; delinea paesaggi e luoghi magici, crea situazioni favorevoli ad una coppia che più che incontrarsi deve scontrarsi, ma prima o poi deve fare i conti con due dei più grandi cliché di tutti i tempi: paradiso o inferno? Come rendere il personaggio di Hermione al suo meglio? La mia protagonista sarà una donna spigliata e navigata, o una povera verginella in cerca di aiuto?
Ci sono differenti gradazioni nella tavolozza delle fan fiction; c’è chi pensa che bianco e nero siano talmente distanti da essere antitetici e allora opta per la soluzione estrema, chi invece mischia con maestria questi due cliché creando personaggi terribilmente complessi.
Innanzitutto c’è chi la dipinge totalmente ed assolutamente ligia alla sua tragica situazione di illibatezza. Un’Hermione devota solo a libri polverosi e pergamene fresche di giornata, le mani perennemente macchiate d’inchiostro e la testa immersa tra le pagine. Questa rara specie di ragazza di solito ha un’età che può variare tra i sedici e i trent’anni; la cosa, per molte di noi, ha il sapore della barzelletta raccontata alle amiche al bar: c’era una volta una ragazza che a ventinove anni aspettava ancora quello giusto. “Svegliati, tesoro!” direbbero le suddette amiche ridacchiando. “Se esistesse un principe, ti giuro che l’avremmo trovato!”
Nondimeno c’è chi sceglie di tagliare la testa al toro e fa di Hermione una squillo; spesso nel vero senso della parola, sradicando il personaggio dal caldo e confortevole contesto di eroina e rendendola una donna come tante, che stenta ad andare avanti. Questa Hermione desta di solito reazioni del tutto contrastanti: c’è chi ama la drammaticità del personaggio e s’immedesima in lei e chi urla allo scandalo. Bacchettone a parte, la scelta forte di queste autrici è un’arma a doppio taglio; per tornare all’esempio delle chiacchiere da bar, se avessimo un’amica in quella situazione sicuramente la compatiremmo e cercheremmo in ogni modo di aiutarla, per contro se fosse una qualunque saremmo già là a spettegolare di fronte ad un Martini di come riesca a premettersi  borse che noi ci sogniamo la notte.
In mezzo, invece, troviamo una molteplicità di sfumature che vanno da spigliata ragazza a seria fidanzatina, passando per la massaggiatrice erotica, quella che mette gli annunci sul giornale, gli stessi su cui l’occhio dei nostri ragazzi cade sempre troppo spesso. Chi sceglie di diluire in questa maniera le tinte forti, spesso si trova a dover gestire situazioni così complicate che, se capitassero nella vita reale, ci vorrebbe altro che un Martini per buttarle giù. Questa tipologia di personaggi è di sovente molto complessa e più ci si avvicina all’equilibrio perfetto, più ci si mette le mani nei capelli freschi di piega da cinquanta euro più iva.
Personalmente credo che la verità stia – soprattutto in senso letterale – nel mezzo, ed ho sempre cercato di edulcorare l’esperienza con la fedeltà, la spigliatezza con l’intelligenza ed i giochini erotici con le carezze amorose. A tutti piace il sesso, anche alle famose bacchettone di cui sopra, ma dove si deve fermare la fantasia e dove deve entrare in gioco la veridicità? Scrivendo in un fandom come il nostro si tende troppo spesso a pensare che tutto sia possibile, anche (e soprattutto)  nelle fan-fiction, ma la cosa rischia di trasformare il piacere della lettura in una strana sensazione alla bocca dello stomaco che ci dice che, seppur bello, eccitante o intrigante, questo scenario è solido come un castello di carte.
Lasciando posto alla vox populi però, vorrei sapere come la pensate voi: lettrici, scrittrici ed indecise. Vi aspetto dunque al solito tavolino del bar, con l’aperitivo pronto e la chiacchiera veloce, per sapere se anche voi credete che la barista nuova se la faccia con l’untuoso omino del tabacchi di fronte, e se Hermione debba o no concedere al povero Draco una notte di puro fuoco.
Di LyliRose


Cliché o Casché? Le vostre risposte!

Come forse ho già detto in privato a Serena, adoro il cliché della litigata fra Draco e Hermione prima della loro "prima volta", mentre non sopporto gli occhi di Draco che da grigi diventano neri per la passione...
Di Caterina Vacchi

Adoro l'appellativo Mezzosangue, detesto profondamente l'abitudine di descrivere la famiglia Malfoy come dei degenerati maltrattatori della loro prole.
Ah, anche quella di descrivere Hermione con gli occhi dorati, che incontrano l'argento di quelli di Draco. Mi urta un po' i nervi.
Di Arwen Eli

Concordo con Arwen: il mio preferito è l'appellativo di Mezzosangue... invece quelli che non sopporto sono troppi, non riuscirei nemmeno ad elencarli tutti, ma uno potrebbe essere "Lucius e Narcissa che non vogliono bene a Draco -.-" ma vaaaa :/.
Di Ross Ana Efp

O peggio ancora che picchiano Draco. Secondo me Lucius e Cissy sono dei buoni genitori. u.u (ecco, questo è un cliché che odio anche io).
Invece mi piace un sacco il fatto che gli occhi di Draco siano descritti come "color tempesta": lo so che è ridicolo, ma mi piace. xD
Di Sara Folio

Adoro immaginare un Draco figo, rubacuori. Il conquistatore maledetto (anche se poi nelle storie non lo ritraggo mai così)
Odio i capelli boccolosi e gli occhi color caramello di Hermione.
Di Lena Guatteri

Io quoto in pieno per quanto riguarda i Malfoy Ross Ana Efp e Arwen Eli, mentre quello che mi piace è Draco perfido, malvagio e Death eater ♥.
Di Anna Amenduni

Il cliché che adoro l'ho scritto nella risposta al questionario, ma credo che non valga molto. XD
Quello che non sopporto, ancora più dei boccoli caramellosi e gli occhi dorati come galeoni, è Hermione verginella che non sa nemmeno cosa ci sia sotto la sua divisa e Draco pornostar.
Quello che adoro è... il cazzotto! Eh dai come fa a non essere un cliché?!
Se non conta punto tutto su Cissa come una brava madre per Draco.
Di Shona Efp

Adoro l'appellativo di Mezzosangue per Hermione e odio la convinzione che Narcissa Malfoy NON ami suo figlio.
Di Elena Cioce

Mi piace lo sfruttare situazioni che costringano Hermione e Draco a passare in qualche modo del tempo insieme, mentre non sopporto la stereotipizzazione e la semplificazione dei personaggi, del tipo che leggi il nome 'Draco' e sai già che necessariamente sarà figo, bello, dio del sesso mentre Hermione improvvisamente (dopo aver bevuto per sbaglio – evidentemete – una bottiglia di Tricopozione Lisciariccio), ha i capelli boccolosi e setosi, occhi cioccolatosi, carammellosi, dorati e labbra fragolose, cilieggiose, mielose.
Un po' ci sta, ma troppo è esagerato. E mi fa venir fame! XD
Di Sophie Efp

Partiamo da quello che non sopporto proprio: Draco che da anni è innamorato perso di Hermione , mentre adoro il Draco, bastardo, figo da paura che si è fatto mezza Hogwarts. (tutte purosangue naturalmente ;))
Di Sara Ferretti

Il problema con loro due è che proprio come coppia sono già un cliché, il fatto che si siano odiati per anni e si scoprano innamorati è il più classico di tutti i cliché e il mio preferito. Non considerano questo, però, a me piace Draco geloso e possessivo, e non mi piace Ron pappamolle e deficiente che viene descritto in quasi tutte le Dramione!
Di Acqua Efp

Uh, ma ce ne sono troppi su entrambi gli schieramenti!
Dovendo scegliere... Adoro il cipiglio snob e aristocratico di Draco e purtroppo devo dissentire con alcune delle ragazze qui presenti, tra i cliché che non mi piacciono c'è proprio l'appellativo "Mezzosangue" utilizzato come nomignolo affettuoso!
Di Giulia Acardia

Beh, vediamo... un appellativo che amo sia detto a mo' di offesa sia come nomignolo è "Mezzosangue"... non so ne perché né percome ma mi è necessario ;)
Un cliché che odio è lui che un giorno si sveglia, la vede e subisce l'illuminazione divina (senza che l'autrice spieghi il perché) e la prende e sbatte al muro.... con il suo consenso poi! O.o Maddaiiiiii.....
Di Zafry Efp

Come ho scritto a Ivana, quando si tratta di cliché non so che dire, perché comunque non mi fanno né caldo né freddo... e più ci penso più non mi viene in mente qualcosa che possa mandarmi in bestia, l'unica forse è un'Hermione un po’ troppo verginella che non sa che deve fare... però mi rendo conto che non mi manda tanto in bestia il fatto in sé, ma il com'è descritta la scena! Ho come l'impressione di essermi spiegata come un libro chiuso... O.o
Di Gemellina

Allora, non ho letto tutti i commenti, ma per quanto mi riguarda posso dire di apprezzare molto il mutamento della valenza di "Mezzosangue". Se prima era un insulto, a poco a poco diventa un nomignolo quasi affettuoso per lui, un nomignolo strano e contraddittorio, certo, ma d'altronde stiamo parlando di Draco.
Un aspetto che mal sopporto invece, è quando l'autrice tenta di giustificare il caratteraccio di Draco (perché Draco ha un caratteraccio, è fuori di dubbio) descrivendo la sua infanzia "difficile", come se i suoi genitori non lo avessero mai amato e lo vedessero come un oggetto. Per carità, come dico sempre, alla fin fine ogni cosa dipende dal contesto, ma in generale sono questi gli aspetti che ho voluto evidenziare.
Di LadyEl

Mmm, diciamo che mi piace l'idea del sangue come veicolo tangibile del cambiamento: Draco che accetta il sangue "impuro" di Hermione, che sia sangue virginale o qualsiasi altro tipo... e mi accodo a chi apprezza il cambiamento di valenza del termine "Mezzosangue". Detesto invece quando Ron viene dipinto come un idiota o come lo stronzo di turno, tanto per levarlo di mezzo, o quando i Malfoy vengono dipinti come genitori degeneri. Narcissa ama e venera suo figlio e anche Lucius a modo suo lo ama profondamente, quindi perché far passare Draco come loro vittima?!
Di Emily Alexandre

Non amo i cliché a meno che non siano raccontati davvero bene (il che oggigiorno è sempre più difficile trovare) ma confesso che quello a cui non posso rinunciare è il Draco stronzo, "tutto battutine" e geloso. Quelli in assoluto che non sopporto invece sono quando raccontano di Draco con un'infanzia felice (Draco è stato amato tantissimo dai genitori) e sicuramente l'Hermione verginella e tutta compiti e niente uscite.
Di Books

Il cliché che adoro di più (e che mi è venuto in mente solo adesso) è il bacio di Hermione sulla cicatrice/marchio/tatuaggio sul braccio di Draco, gesto molto significativo a mio parere.
Il cliché che odio è Hermione Regina (?) dei grifoni e Draco principe (?) delle serpi. (:
Di Rebecca Swan

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